Crescere il Pinot Bianco
Quello tra Mirabella e il Pinot Bianco è un legame fatto di fiducia, ricerca e sperimentazione lungo oltre quarant’anni. Un legame così solido che ci ha portati a realizzare il primo Pinot Bianco in purezza della Franciacorta, etichettato Vino Spumante di Qualità, e impiantarne con convinzione nuovi vigneti: oggi Mirabella possiede la maggiore estensione di Pinot Bianco della Franciacorta, circa 12 ettari sugli 88 totali della Denominazione.
Gli inizi
Tutto iniziò nel 1981, due anni dopo la nascita di Mirabella, quando Teresio Schiavi decise di impiantare nel vigneto che dà il nome all’azienda, a Paderno Franciacorta, 5 ettari di Pinot Bianco.
Il sistema di allevamento scelto era il Sylvotz, come in uso all’epoca, a 3.300 ceppi per ettaro.
Chardonnay e Pinot Nero furono impiantati accanto, a completare uno dei più estesi vigneti della Franciacorta, 12 ettari circa, nonché tra i più suggestivi, sulla collina riconoscibile dal profilo della Torretta Belvedere edificata nel 1843.
Pinot Bianco, varietà giovane
Il Pinot Bianco è una varietà dalla recente storia evolutiva che nasce, come il Pinot Grigio, dalla mutazione gemmaria del Pinot Nero.
Presenta variabilità genetica limitata, tanto che pochissimi sono i cloni registrati.
Pur essendo una varietà alloctona, possiamo definirla “tradizionale” in Franciacorta per il suo ampio utilizzo nella Denominazione sin dai suoi albori.

L'etichetta storica
Nei primi anni ’80 Teresio Schiavi produsse il Franciacorta Pinot DOC “méthode champenoise”.
Il Pinot Bianco era prevalente nell’assemblaggio, in unione a Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Grigio.
L’etichetta, in stile deco, citava la prima sede aziendale di Paderno Franciacorta; l’effige della dea Demetra era già presente.
Un enologo appassionato
Gli anni correvano veloci, la reputazione del Franciacorta cresceva ma non quella del Pinot Bianco, varietà agronomicamente difficile col suo grappolo fitto e la buccia sottile, alla quale sempre più spesso si preferiva lo Chardonnay.
Teresio Schiavi aveva però sviluppato un’affezione per quell’uva che mostrava qualità uniche: riusciva infatti a mediare il carattere di Chardonnay e Pinot Nero apportando finezza alle cuvée.
Il primo Pinot Bianco della Franciacorta
Il nostro fondatore riponeva grande fiducia verso quella varietà, che esprimeva l’anima del territorio in maniera autentica, senza maschere.
Così nel 2015, col supporto dei figli Alessandro e Alberto, imbottigliò il primo Pinot Bianco in purezza della Franciacorta, etichettato Vino Spumante di Qualità.
La bottiglia, in edizione speciale, fu presentata quattro anni dopo, durante la celebrazione del quarantesimo anniversario dell’azienda.

I riscontri degli appassionati e della critica ci convinsero a continuare a produrre il Pinot Bianco inserendolo nella linea Demetra, bottiglie in edizione limitata realizzate con le uve dei vigneti storici e totalmente prive di dosaggio, per esaltare la loro essenza più vera.
Le vecchie vigne oggi
Oggi Mirabella possiede la più grande estensione di vigneto a Pinot Bianco della Franciacorta, circa 12 ettari, ossia un quarto della superficie dei suoi vigneti aziendali.
Le vigne anziane, opportunamente accudite, continuano a generare ottime uve, con rese intorno ai 60 quintali per ettaro, e affrontano le vendemmie calde in modo inaspettatamente positivo, grazie alla minor competizione idrica tra le piante e al maggior ombreggiamento dei grappoli dovuto alla loro ricca chioma verde.
I vantaggi in campo
La nostra devozione verso il Pinot Bianco è stata ripagata dai suoi evidenti vantaggi agronomici: è vero che il grappolo compatto è più sensibile a botrite e marciume acido, ma queste sono problematiche che il riscaldamento globale ha minimizzato.
Per contro, la pianta è meno sensibile alle malattie del legno e ai giallumi, flavescenza e legno nero in particolare, e i vecchi impianti mostrano una bassissima percentuale di fallanze.
Ciclo metabolico lento, acidità preservata
Il ciclo metabolico degli zuccheri più lento e la maturazione anticipata rispetto allo Chardonnay consentono al Pinot Bianco di mantiene eccellenti livelli di acidità anche nelle annate calde, ormai sempre più frequenti.
Inoltre, durante la vinificazione mostra grande equilibrio e nella cuvée vivifica Chardonnay opulenti mentre doma Pinot Neri intemperanti. Per queste ragioni l’abbiamo voluto comprimario in tutte le cuvée Mirabella, eccetto Satèn, Elite e Demetra Pinot Nero.
Il vigneto-collezione
Per capirne ancora meglio le grandi possibilità, l’area verde attigua alla cantina, quattromila metri quadri, accoglie dal 2022 un vigneto-collezione.
Sul terreno morenico profondo abbiamo impiantato 14 filari con 200 barbatelle dei cloni disponibili: due tedeschi, due francesi e tre Rauscedo.
Il sistema di allevamento è Guyot semplice con portainnesto K5BB, tra i più resistenti agli stress idrici.
Il clone Mirabella
Due filari sono in attesa di essere piantumati con 200 barbatelle del clone Mirabella.
Abbiamo prelevato dalle dal vigneto Mirabella alcuni campioni di legno, analizzati con test PCR per identificare la presenza di virosi. I legni totalmente sani sono stati innestati a febbraio 2022 dal nostro vivaista di fiducia, Padergnone Vivai Viticoli Cooperativi, che ha poi allevato 300 piante nel suo barbatellaio.
A marzo 2023 procederemo con l’impianto e continueremo a studiare l’evoluzione in campo delle discendenti delle vecchie vigne, destinate a diventare “madri” dei futuri impianti.
Ci riempie di speranza sapere che le vigne storiche continueranno a vivere con la selezione massale, così è chiamata questa tecnica di selezione e propagazione.
Per noi, il Pinot Bianco è una nuova frontiera viticola ed enologica in Franciacorta.
Possiamo quindi ringraziare Teresio Schiavi per quella sua decisione controcorrente che ha plasmato identità e futuro di Mirabella.