Educare al gusto, un dovere innato
Il modo di gustare un vino è importante quasi quanto il vino stesso. Parola di enologo. Essendo il vino la nostra vita e la nostra passione, riteniamo per noi un dovere e anche un piacere darti alcuni suggerimenti per potere gustare un vino Franciacorta al meglio.
Prima di tutto, prova a pensare alla bottiglia come a una persona: trattala con riguardo, mettila a proprio agio, evitale bruschi cambiamenti di temperatura o, almeno, concedile il tempo di riprendersi. Non conservarla a più di 20 °C, e nemmeno in un frigorifero per troppo tempo. Poi, quando è il momento, ponila nelle condizioni di presentarsi al meglio: aprila a 6-7 °C, mai col botto, accompagnando il tappo dopo avere rimosso la corona e mantenendolo con due dita. E prima di versarlo, preferibilmente in due volte di cui la prima per avvinare il bicchiere, la scelta di quest’ultimo non va affatto sottovalutata.
Il bicchiere Franciacorta è da preferirsi sia alla coppa che al flute, perché meglio bilanciato e quindi facile da mantenere dallo stelo, in modo che la mano non rischi di scaldare il vino, intaccarne la limpidezza o il profumo, fuorviando, così, i tuoi sensi. L’ideale sarebbe raffreddare i bicchieri in frigo e mantenere la bottiglia in fresco nel ghiaccio tritato, oppure in acqua, ghiaccio e sale. Ne va versato poco per percepirne il perlage e per non rischiare che si scaldi in un bicchiere troppo pieno. Meglio, quindi, se lo ravvivi in un secondo momento.
Ed eccoci alle presentazioni. Sì, perché il momento della degustazione di un vino è paragonabile al primo incontro con una persona che ancora non conosci. I tuoi sensi verranno coinvolti per riuscire a carpirne il carattere, sondarne la personalità. A bicchiere fermo prima valuta il perlage, poi rinvigoriscilo facendolo roteare, per esaltarne i profumi. Il tuo occhio, ora, andrà a coglierne i riflessi che, a seconda della freddezza o del calore dell’oro, possono suggerirti se ti trovi al cospetto di un vino più o meno giovane. È il momento di avvicinarlo brevemente al naso, allontanarlo e poi avvicinarlo nuovamente... più volte. Più il suo profumo è complesso, più è intenso, meglio è.
Non considerare il primo assaggio, saranno quelli successivi a rivelarti in un primo momento un gusto sapido, dolce, amaro o acido: ovvero i sapori basici che sappiamo riconoscere fin da bambini. Secondariamente è il retrogusto, o meglio, il retro-olfatto, che ti fornirà ulteriori informazioni sul sapore del tuo vino.